La muta nei rettili: tutto quello che devi sapere

La pelle è un organo complesso che si rinnova periodicamente. Durante questo processo gli strati di cellule morte che costituiscono la parte più esterna della cute si staccano, lasciando spazio a nuovi strati di cellule in formazione.

Anche i rettili, così come altri esseri viventi, attraversano un processo di rinnovamento della pelle: alcuni, come i serpenti, perdono l’intero vecchio strato cutaneo in un unico segmento; altri, come le lucertole, lo eliminano a frammenti.

Questo processo naturale è chiamato ecdisi ed è essenziale per il mantenimento della salute della pelle.

Talvolta  il processo di muta può presentare difficoltà, rimanere  incompleto e risultare potenzialmente problematico.

LA MUTA NEI SERPENTI

I serpenti generalmente perdono la pelle in un’unica volta. Questo processo può avvenire dalle 4 alle 12 volte l'anno, con una frequenza maggiore nei serpenti giovani e in rapida crescita.

Una particolarità dei serpenti è la presenza di una scaglia trasparente sugli occhi, chiamata spettacolo, che li protegge. Anche questa scaglia viene eliminata durante l’ecdisi.

Prima della muta la pelle del serpente diventa opaca e più scura e gli spettacoli assumono un colore bianco latte-azzurro, oscurando temporaneamente la vista. In questa fase, definita  “pre-ecdisi”, il serpente è particolarmente delicato e può diventare inattivo, irritabile e arrivare addirittura a smettere di mangiare.

La muta vera e propria inizia però quando il serpente sfrega la testa contro superfici rugose, favorendo il distacco della pelle. Per aiutarlo è utile inserire nel terrario oggetti ruvidi come rami o rocce.

Se la muta non avviene correttamente, lasciando frammenti di pelle vecchia, si parla di disecdisi. È importante evitare di rimuovere manualmente la pelle con strumenti come pinzette, poiché si rischia di danneggiare lo spettacolo o la punta della coda, con conseguenze gravi come necrosi o infezioni.

In inverno, la bassa umidità causata dal riscaldamento domestico può complicare la muta. Alcuni accorgimenti utili includono:

  • Bagni caldi e controllati
  • Contenitori umidificati con substrati bagnati
  • Aumento dell’umidità nel terrario

LA MUTA NELLE LUCERTOLE

Le lucertole, che appartengono al gruppo dei sauri, eliminano la pelle vecchia in frammenti che maturano in momenti diversi. Tuttavia, capita che alcuni di questi non si stacchino  completamente, soprattutto se la cute è secca e si restringe. Questo problema è più comune in aree come le dita e la coda, dove può causare incarceramento, necrosi o addirittura perdita di frammenti di queste parti corporee.

In caso di sospetta necrosi potrebbe essere necessario ricorrere all'amputazione per prevenire complicazioni più gravi.

Alcune lucertole, inoltre, mangiano la propria pelle durante la muta. Questo comportamento ha due principali motivazioni:

  1. Facilitare l'eliminazione della vecchia pelle
  2. Evitare di lasciare tracce che potrebbero attirare predatori

Per agevolare una muta regolare è utile aumentare l'umidità intorno alla cute dell'animale, riducendo così il rischio di problemi legati alla secchezza della pelle.

LA MUTA NELLE TARTARUGHE

Anche le tartarughe effettuano la muta, sebbene questa sia meno evidente rispetto a quella dei serpenti e delle lucertole.

Lo strato esterno della cute si rigenera continuamente, interessando sia la pelle sia gli scuti del carapace, ovvero strutture rigide che formano parte della pelle, che si staccano periodicamente per lasciare spazio a nuovi scuti sottostanti.

Nelle tartarughe acquatiche, una desquamazione eccessiva della pelle può essere segnale di problemi come infezioni o squilibri nutrizionali. È fondamentale mantenere l’acqua pulita, controllare la temperatura e assicurarsi che l’ambiente sia ben gestito.

Fattori come alimentazione, temperatura, luce ultravioletta, qualità dell'acqua e gestione generale influenzano il processo di ecdisi nelle tartarughe, proprio come accade negli altri rettili.